AIUTA MA RICORDA I TUOI MERITI

AIUTA MA RICORDA I TUOI MERITI

Se eri capace di farlo da solo perché hai chiamato me: io me ne andavo in barca“.

Quante volte e a quanti di noi a volte verrebbe voglia di rispondere così.

di Luca Scarabelli
(3 minuti che ci meritiamo)

Io sono bravo, tu non so.

Ma tu cosa hai fatto? In definitiva abbiamo fatto tutto da soli!” Questa la frase di un imprenditore, al termine di un periodo di consulenza partito con la sua azienda in stato di illiquidità, da libri in tribunale per intenderci, e conclusosi con l’azienda risanata che ha ricominciato a crescere e ha salvato il patrimonio, sia culturale che immobiliare.

Eppure l’imprenditore, lo stesso che disperato chiamava il consulente anche sabato e domenica perché temeva di perdere tutto e fare una brutta figura nel suo ambiente sociale, ha comunque concluso la collaborazione con quella frase.

Irriconoscenza o maleducazione?

La frase “non fare del bene se non sei pronto alla ingratitudine” ha anche una lettura inversa, ovvero: “il premio non è la gratitudine” che forse c’è solo nelle attività di volontariato.

Quello in esempio è un rapporto professionale: un tizio acquista qualcosa (competenze, tempo, conoscenze) per risolvere un problema che lui ha creato o che, al minimo, lui non ha evitato.

Il compenso dovuto non è certo la gratitudine, come forse quella che manifesta un indigente verso chi gli offre un pasto, ma soldi e realismo.

Si, la parola giusta è realismo necessario per renderci conto che da soli non possiamo ottenere un certo risultato.

Conoscete, immagino, la storiellina dell’ingegnere chiamato a riattivare una macchina dopo che tutti avevano fallito; lui con una graffetta messa al posto giusto ebbe successo; chiese 10mila euro di compenso così motivati: “1euro per posizionare la graffetta; 9.999 euro per sapere dove”.

Ecco, senza quell’ingegnere che ha saputo dove mettere la graffetta, l’imprenditore avrebbe perso e continuato a perdere soldi.

Acquisto tempo e competenze

Quante volte ci è capitato di sentire dire da un imprenditore “io dò da mangiare a X famiglie“: a me è capitato diverse volte ed ho preso l’abitudine di rispondere: “beh, se riesci a fare lo stesso fatturato e profitto da solo, licenzia tutti“.

Mi guardano straniti e curiosi quando spiego loro che non danno da mangiare a nessuno bensì acquistano tempo, attenzione e competenze. Dunque, non debbono essere grati ai loro collaboratori bensì, appunto, realisti.

Certo questo deve essere un sentimento reciproco anche da parte del dipendente come del consulente, perché quell’imprenditore ha avuto una idea d’impresa che ha creato posti e opportunità di lavoro ma è uno scambio mercantile tra due soggetti che sono sullo stesso piano.

Fai valere i tuoi meriti

Il Lions Club, la più grande associazione di servizio al mondo e che siede anche all’ONU, tra i suoi principi etici parla di “giusto compenso” e di “cautela nella critica e generosità nella lode“.

Nel mondo del lavoro ci si dovrebbe ispirare ad analoghi principi, io credo.

Ciascuno di noi svolge un ruolo, per scelta o necessità poco importa; ciò che conta è che lo svolga con cura ed attenzione e rispetto, chiedendo in cambio un “giusto compenso”.

Allo stesso modo chi vuole raggiungere un obiettivo ed ha bisogno del lavoro o di competenza di altri, deve pagare il “giusto compenso”: soldi e riconoscimento del merito.

Entrambe i soggetti debbono poi essere cauti nel giudicare l’altra parte perché ciascuno ha diritto di veder riconosciuti i propri meriti in aggiunta allo scambio mercantile soldi-prestazioni.

Noi viviamo in un mondo di relazioni e dobbiamo riconoscere agli altri la stessa cura e rispetto che ci aspettiamo per noi.

Non dobbiamo rinunciare ai nostri meriti: un “Grazie” è sempre dovuto e la risposta giusta è “Prego” anziché “Dovere” solo perché abbiamo ricevuto un compenso in denaro: quel “Grazie” ce lo siamo meritati ed è conseguenza di tempo, studio, ore in aula, errori ed esperienze.

E se qualcuno non dice quel “Grazie“, con ferma cortesia abbiamo il dovere di fargli notare che i soldi sono solo una parte del compenso.